Triumph Dreaming by Oberdan Bezzi

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Tutti i prototipi e gli studi di design di Oberdan Bezzi su base Triumph. Chi è Oberdan Bezzi? Ecco un piccolo Curriculum Vitae scritto da egli stesso:

Io nasco antaepassa anni fa con la matita in mano nella terra de Mutor ( Romagna).

Dopo gli studi superiori, mentre frequentavo (con scarso profitto) la facoltà di ingegneria, vengo fortunosamente in contatto con l’allora ancora non idolatrato Massimo Tamburini.
Dopo qualche anno di collaborazione, decido di accettare l’offerta di PIAGGIO, dove rimango quasi sette anni “mettendo mano” pesantemente su buona parte dei veicoli presentati dalla casa di Pontedera in quel periodo.
Un grande cruccio, non aver visto in produzione certe Gilera che ho disegnato e che sarebbero state a mio parere sicuri successi, vabbè.
Divento free-lance e da allora collaboro con praticamente tutte le case italiane di motociclette , nonchè con svariati studi di engineering del settore, ( Ho disegnato parecchie ” cosette” che non si possono citare per ragioni contrattuali).
La passione per le Triumph la ho da quando Carlo Talamo mi chiamò a Milano per farmi vedere la prima Triumph di cui era appena diventato importatore, già parlava di questa o quella variante e modifica con il suo entusiasmo contagioso.

Sono sicuro che “queste” gli sarebbero piaciute.

La Triumph “DERIVATA” Bepi Koelliker Spirit

La Triumph “Hurricat 1700”

La nuova TRIUMPH Thunderbird 1600 appena entrata sul mercato è una motocicletta che può avere un suo pubblico.
Un monumentale bicilindrico frontemarcia con tonnellate di coppia, dà ad alcuni, soddisfazioni che propulsori più tecnologici e raffinati non danno.
La motocicletta in generale è un bel “pezzo” di metallo, generosamente dimensionato e ben fatto.
Forse un pò troppo classico e visto?
Magari qualcuno gradirebbe qualcosa di più “macho” e personale, forse un pò di cattiveria in più, qualcosa insomma che faccia battere il cuore anche a moto ferma!
Per costoro ecco la “HURRICAT”, più appariscente, più tecnicamente dotata e con 100cc. in più, perchè come dicono gli Americani (ai quali questo tipo di moto sembra piacere molto) niente è come i centimetri cubici.
Certo sarà più costosa……..ma vuoi mettere?

La Triumph “Hurricat 1700”

La Triumph “SLIPPERY SAM NEXT”

La Triumph “RACING WARRIOR NEXT”

La Triumph “SUPERBIKE NEXT”

La Triumph “CLUBRACER NEXT”

La Triumph “Trimotard”

Ma vogliamo scherzare?
La motardona stradale l’avevamo già pensata da tempo , basata sul 4 “piccolo”.
Ora la proponiamo anche con il “mitico” Triple .
E ricordiamoci che comunque Noi ne abbiamo sempre almeno UNO in più degli ex Americani.

La Triumph “Slippery Sam Millennium”

Ecco una visione della SLIPPERY SAM per gli anni 2000.

La Triumph “CONTAMINATION”

Una “contaminazione” più che un falso retrò finto classic racing.
In pratica una Daytona semispogliata, con linee moderne ma con particolari dal “profumo” classico, vedi cerchi a raggi ,scarico e tabella portanumero ovale. Piace solo a me??


La Triumph “Motocicletta NO”

La Triumph “Motocicletta NO”
Genere: Motocicletta
Categoria:  ?
Modo d’uso: ci monti a cavallo, la metti in moto e VIA facendo un rumore infernale.


La “SPITFIRE” 1000 Superbike.

“L’aereo più bello del mondo”, così, era definito lo Spitfire, mitico caccia della seconda guerra mondiale.
Riprendendo il nome di quel velivolo, Triumph si lancia finalmente nel guerreggiante mondo delle Superbike “vere”.
Il mitico Triple “rientra” nella cilindrata regolamentare per poter partecipare al campionato Mondiale Superbike.
Pur non rinunciando agli elementi tipici delle sportive presentate negli ultimi anni, la “SPITFIRE” 1000 è una moto tutta nuova.
Più compatta,leggera e potente, si preannuncia come predatrice delle leader della categoria.
L’aspetto come si nota nella versione “di serie” è quello tipico di chi :- non viene in pace -.
L’abbigliamento più consono è ovviamento quello racing, ma per l’uso urbano è indispensabile il giubbotto della R.A.F.


La “SPITFIRE” SPITS demifairing.

La SPITS demifairing conserva i caratteri principali della “SPITFIRE” 1000 Superbike ma viene vestita con una mise piu leggera, una carenatura molto meno coprente.

La “Trident”

Ma i vertici della Triumph si sono accorti che hanno tanti bei modelli “particolari” ma gli manca la Triple “base”??
Poniamoci rimedio con una Trident bella seria e “maschia” senza mollezze da fighetti o arie da teppisti da strada.
In fin dei conti siamo Inglesi by Jove.


La Custom Cruiser Sport

Ormai le categorie motociclistiche, (sopratutto per quanto riguarda le categorie non specialistiche) non sono praticamente più catalogabili con un solo termine.
La “contaminazione” fa si che ci sia un proliferare di cocktail di stili per cui diventa complicato attribuire una valenza specifica ad alcuni modelli.
In questa categoria “fluida” fa riferimento la CustomCruiserSport
Ciclistica con quote quasi sportive, ma con assetto di guida quasi customeggiante e particolari estetici quasi da showbike.
Le uniche voci che non rientrano nei “quasi” sono le prestazioni che sono “decisamente” superiori alle concorrenti della categoria.
Insomma la “trituraGriso” è qui.


La “Carbonio”

Chi sarà la prima Casa motociclistica a “rottamare” i telai in metallo più o meno leggero?
Ovviamente ( speriamo) la Triumph .
La prossima SUPER SUPERBIKE infatti potrebbe adottare per imbracare un potenziato TRE di 1000 cc.una struttura in fibra di carbonio.
Tecnologia sperimentata in campo automobilistico ma solo timidamente approcciata nelle moto, e mai comunque per la produzione in serie,( seppur piccola serie, giacchè il prezzo ipotizzabile è di circa 35000 sterline).
Per l’occasione Triumph punterà anche su un look mozzafiato e una raffinatezza costruttiva senza pari.
Il ritorno alle competizioni suggellerà il lancio della “CARBONIO”.


La “American Roadster”

Avete presente quanto sono pazzi gli Americani?
Avete presente quelle macchinone anni 70 customizzate con cerchi cromati da 20″ e motori ipervitaminizzati?
E ancora più calzante, la Mustang “Eleanor” di Fuori in 60 secondi??
Confondetevi bene le idee, aggiungete tutti i particolari improbabili che vi piacerebbero e pensatelo in funzione di una Triumph Triple.
Io ho pensato a questo per la supercontaminata “American Roadster”.
Quasi anacronistici i soffietti alla forcella e il parafango ant. con le “bacchettine”per il fissaggio.
I cerchi a raggi , con il posteriore da 15” gommato con un pneumatico da 200 e lo scarico con tre uscite.
La linea però è moderna con il serbatoio ben sagomato e la coda opportunamente “corta” come vuole la moda attuale.
Insomma un attrezzo per superappassionati o anche per supermodaioli o anche per il contrario di tutte e due le categorie.
La lista degli optional è praticamente infinita, (ci si può addirittura ricavare una Speed normale).


La “Urban Track

Non una stradale, non una supermotard ne tantomeno una scrambler o (orrore) un’intelligente.
Un compendio di generi per una nuova categoria.
Basata su una minimale struttura in lega leggera fusa,”controventata” in tubi d’acciaio , incastona il “piccolino” di casa e cioè il quattro cilindri portato però a circa 700cc..
Anche il forcellone è a struttura ” mista”e non possono mancare pinze radiali e dischi a margherita.
Per le sospensioni invece sono previste una forcella tradizionale di generoso diametro all’anteriore e addirittura gli ammortizzatori”stereo”come una volta ,posteriormente.
Quest’ultima soluzione permette di piazzare favorevolmente lo “scatolotto” delle marmitte per avere i terminali irrinunciabilmente “alti”.
Con un passo di 1400 mm e un peso “sotto” i 175 Kg la “sveltitudine” è assicurata.
Quanto all’aspetto e alle proporzioni “strane”, fateci l’occhio signori perchè il futuro sarà così.


La “Supersport”

Chi si estrania dalla lotta……
Quando si hanno capacità e orgoglio ,perchè tirarsi indietro?
Noi continuiamo a sperare e a sognare una “vera” superbike.


La “Superbike”

Chi si estrania dalla lotta……
Quando si hanno capacità e orgoglio ,perchè tirarsi indietro?
Noi continuiamo a sperare e a sognare una “vera” superbike.


La “Speed Triple”

Nient’altro che la Speed Triple in “salsa romagnola” Gradisca!


La “Slippery Sam”

Solo per veri “adepti” del marchio Triumph.
La rivisitazione moderna di un mito del motociclismo brittannico.
Si pone come la sportiva più snob dell’intero panorama mondiale.


La “Hurrycane”

La “Hurrycane”
Il designer Craig Vetter negli anni 70 disegnò una moto meravigliosa, la Hurrycane appunto ( dopodichè non ne azzeccò più una neanche per sbaglio).
Riprendendo lo spirito di quella “special di serie” sulla base tecnica della moderna Triple, il successo non può che arriderle di nuovo.


La “Flat Track Look”

Per chi ha il mito America nel cuore ,ma non vuole cadere nell’ormai trito “filone” custom, una propostina sfiziosa
Certo non é adatta agli ovali in terra battuta , ma quelle “tabelle” laterali non sono deliziose?
Oltretutto a parte il “look” fichissimo , l’assetto comodo e la sella bassa ne fanno comunque una moto godibilissima.


La “Daytona”

Da ragazzino sognavo parecchio dietro alle  “maximoto” come si diceva allora.
Soprattutto mi piacevano quelle elaborate per le gare.
Tra le mie preferite c’era anche la 750 “buca per lettere” dalla caratteristica presa d’aria anteriore ( esisteva anche in versione BSA facente parte allora dello stesso “gruppo”), che correva nella mitica 200 miglia di Daytona.
Sono pazzo oppure qualcun altro la vorrebbe, chiaramente sulla base della moderna Triple?


La “Little Bastard”


La “Triple Purpose”

TDM? Multistrada? Alle ortiche.
Signore e signori ecco l’ammazzasette della categoria.
Più veloce, più leggera, più “svelta”, più bella e originale delle concorrenti, che volete di più?


La “Naked 600”

E’ una rassicurante cupolinata entry level per avvicinare al mondo Triumph anche chi ha il terrore degli “occhi da pazzo” della sorella Speed Triple.


La “Scrambler”


La “Derivata”

Nasce dalla reminescienza di chi da bambino ammirava le “gesta ” di Galtrucco e Vanni Blegi che correvano nella categoria “derivate” con delle splendide Trident preparate da Koelliker dotate di mezzi manubri e scarichi “treinuno” sorprendentemente (per me) dipinti di bianco.
Oggi io la vorrei così, look 70’s e tenica e sicurezza da terzo millennio.


La Triple Sportlight

Attrezzo sportivo essenziale su base Triple, che fa della leggerezza la sua dote vincente.
Le ruote a raggi e lo scarico bianco stile anni 70 cotrastano volutamente con la meccanica moderna le pinze radiali e il minimale cupolino con fanali a led di ultima generazione.
Oggetto dedicato ai frequentatori degli anni 2000 dell’ACE cafe.

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