Triumph, che succede dopo la Brexit?

La Gran Bretagna uscirà tra non molto dall’ Unione Europea: che succederà quindi ai prezzi dei prodotti destinati all’ esportazione come le moto Triumph?

Dopo i risultati del referendum che ha dato il via alla Brexit nel 2016 ce lo siamo chiesti tutti in questi anni e la maggiore preoccupazione è che, con l’ attuazione che di certo avverrà a breve grazie alle recenti elezioni che hanno consegnato le chiavi del governo a Boris Johnson, grazie a dazi e tasse varie che potrebbero scattare per i prodotti extra EU i listini prezzi delle moto inglesi possano avere significativi aumenti.

A tranquillizzarci arriva in nostro soccorso però Andrea Buzzoni, il nuovo General Manager Triumph: intervistato dagli amici di Moto.it ha infatti espresso questi importanti concetti.

“Nella realtà credo che si tratti di un falso problema e che di fatto non ci saranno conseguenze degne di rilievo. Se consideriamo il mercato europeo per noi rilevante, ovvero quello delle moto sopra i 500 cc, vediamo come i volumi siano composti di un 52% di moto che provengono da paesi extra-europei, dal Giappone agli Stati Uniti fino ad altri paesi orientali. Moto che al momento attuale non pagano alcun dazio, quindi ritengo piuttosto improbabile che misure di questo tipo vengano applicate al prodotto britannico.

Tutto questo a maggior ragione se pensiamo che la Gran Bretagna è un paese che ha accordi commerciali consolidati con i paesi europei da tempo immemorabile, a differenza fra l’altro di gran parte dei paesi asiatici, quindi… perché dovrebbero venire applicati dazi o penalizzazioni al prodotto Made in England quando non ne sono previsti per il Made in Japan o il Made in China? Peraltro, un 80% della nostra produzione avviene in Thailandia, quindi di fatto non dovrebbe cambiare pressoché nulla.

Certo, potrebbero esserci complicazioni burocratiche che potrebbero complicare la vita alle filiali, ma non riesco a immaginarmi in che modo questo potrebbe riflettersi sul cliente finale, anche perché – diciamocelo chiaramente – della Brexit si sta discutendo da ormai qualche anno e a Hinckley hanno avuto tutto il tempo di fare analisi e previsioni, e definire strategie per affrontare tutte le potenziali problematiche.”

La nostra speranza è ovviamente che abbia ragione, ma presto lo scopriremo.

Fonte: Moto.it

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