Tiger 800, la prova su strada di TCP

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E’ una bella giornata e il mio obiettivo è quello di provare la nuova Tiger 800, stradale o XC non fa differenza. Se fosse possibile anche tutte e due. Arrivo in concessionario Triumph (FuoriGiri moto di Alessandria, che ringrazio per la loro disponibilità) e lei è li che aspetta. Il colore, “gialla”, non è quello che preferisco.

Devo dire che però le dà un che di sportivo ed è decisamente accattivante. In ogni caso la parte estetica è molto soggettiva . A prima vista cosa colpisce è la dimensione del cupolino. A mio parere piccolissimo. E la domanda è: la protezione aerodinamica? Vedremo in seguito.

Molto ben rifinita e curata. Molto bella la sella regolabile in due posizioni, stupenda la colorazione della strumentazione, non troppo semplice da utilizzare, invece, il computer di bordo. Avrei preferito un bottoncino sui comandi a manubrio. Cosa che noto subito è la mancanza di regolazione della leva frizione, mentre la leva freno è regolabile in quattro posizioni. Belli gli steli delle forcelle, anche se non regolabili. Strano il giro dei tubi freno anteriori, che sono in treccia. Ci salgo sopra con la regolazione della sella bassa, la trovo subito comoda e accogliente. I comandi sono al posto giusto e gli specchietti (miracolo) non mi inquadrano le braccia. La posizione di guida sembra rilassante, ne troppo avanti ne troppo dritto. Accensione! Il motore è quello inconfondibile. Lo scarico però attutisce un pò troppo, sarebbe bello sentirlo di più, ma a certe cose si può ovviare con un bel cannone aftermarket.

CAMBIO: Ingrano la prima… MORBIDO è dire poco, quasi da dire: “ma l’ho messa la marcia??” (in questo aiuta l’indicatore di marcia sul quadro). Preciso sia a salire che a scendere. Mi si è impuntato un paio di volte (la moto in ogni caso aveva 60 km). SOSPENSIONI: Il reparto sospensioni è stata una gradita sorpresa. Il davanti è morbido in inizio corsa e diventa sostenuto in affondo, senza però esagerare. Quindi ottimo confort di guida.

Un pochettino troppo rigido sullo sconnesso o eventuale strada bianca (questa versione è stata studiata per l’utilizzo stradale). Posteriore sicuramente adatto a guida turistica anche abbastanza veloce. Non innesca ondeggiamenti ed è sostenuto anche nei curvoni veloci. Solo se si spinge un pochino di più “pompa”, ma non è niente di inaspettato o repentino. Sullo sconnesso non è precisissimo, e “rimbalza” facendo perdere aderenza.

MOTORE: In definitiva era quello che mi preoccupava di più, essendo una “new entry”. Sarà stata la rapportatura (a mio avviso troppo corta), ma l’ho trovato molto buono con un’erogazione lineare da far pensare quasi che non vada. Poi guardavo il contakm ed ero sopra i 100. Si è rilevato un ottimo compromesso tra potenza e morbidezza di erogazione. Con questa moto ti dimentichi quasi di aver il cambio, metti la quinta e vai praticamente dappertutto, in sesta a 2000 giri riprende senza esitazione. La rapportatura dicevo, è un filo corta: in sesta sei ai 90kmh a 4000 giri e se devi usare la moto per turismo a lungo raggio i consumi potrebbero risentirne. Per avere però una misura dei consumi andrebbe farci qualche chilometro in più.

POSIZIONE DI GUIDA: Con la sella bassa mi son trovato bene. Al prossimo giro provo anche la posizione alta. Ho percorso circa 50 km in 30 minuti e non ho sentito affaticamento ne alle gambe ne alle braccia e neppure al collo. Mi riservo in futuro di provarla meglio. In ogni caso mi sono sentito molto a mio agio e comodo. Il serbatoione protegge molto bene le gambe e nella guida in piedi non infastisce minimamente, MA PERO’…. lo stesso serbatoio nella eventuale guida off-road impegnata infastidisce parecchio al momento di curvare con la gambetta fuori in appoggio…. il ginocchio va a battere sulla “aletta”, anche nei trasferimenti di peso longitudinali è leggermente ingombrante. Nulla di fastidioso, ma non è sicuramente adatta a partecipare alla Dakar. La sella l’ho trovata rigida, ma molto comoda che non affatica il deretano.

CICLISTICA: Bell’avantreno. Onesto e comunicativo. Consente di entrare in curva abbastanza pinzato e tiene bene la corda. Non ho riscontrato tendenza ad allargare la curva (nemmeno veloce). Il posteriore è onesto e non innesca ondeggiamenti. Ti sembra di avere il controllo completo del mezzo. Guidare in modo molto sportivo però non si addice a questa moto.

PROTEZIONE AREODINAMICA: Il cupolino è piccolo e in linea di massima uno si aspetta che non protegga molto. Questo l’ho trovato vero, solo in parte però. A velocità da codice (130kmh) la protezione è buona sul casco e non ho avvertito turbolenze di sorta. La testa non era scossa e il rumore è minore di quello che mi aspettavo. Unico neo che poi si è rivelato fastidioso spingendo oltre il limite è che l’aria viene indirizzata sulle spalle. A velocità 100/130 la cosa non crea nessun problema. Passando i 130 e arrivando intorno ai 160 la cosa è risultata parecchio fastidiosa. Un appunto: sono alto 195cm.

IMPIANTO FRENANTE: Non sono riuscito a metterlo alla “frusta”, causa anche condizioni stradali precarie (freddo e umido), ma l’impressione è che l’anteriore frena parecchio mantenendo una modulabilità di tutto rispetto, lo definirei “deciso con delicatezza”. Discorso differente al posteriore che frena poco, ma se si pesta deciso blocca la ruota quasi subito. Ripeto però che andrebbe testarlo in condizioni stradali decisamente migliori. Il mio parere personale è che il Tiger 800 (versione stradale) è un’ottima moto. Adatta al “neofita” che vuole una moto tutto-fare, magari con qualche cavallo in più di una “base”, ma anche al viaggiatore incallito, che la sfrutterà per centinaia di chilometri. Un ottimo compromesso tra sportività e comodità. Per chi vuole una moto a tuttotondo senza spendere delle cifre astronomiche la Tiger 800 è sicuramente la moto giusta. Adesso aspetto la XC (che arriverà a fine dicembre/inizio gennaio). E non vedo l’ora di provarla. Ancora una grazie alla concessionaria FuoriGiri di Alessandria.

Alessio Monzeglio (Sirwines) per Triumphchepassione

Foto by ashonbikes.com

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