Prova su strada della Triumph Street Twin
Al salone di Milano EICMA lo scorso novembre (2015), Triumph ha presentato cinque nuove moto dotate dei nuovi motori bicilindrici raffreddati a liquido. I modelli sono così suddivisi: uno dotato del modello 900cc, e quattro del 1.200cc Big Twin. Questi modelli rappresentano la prossima generazione della iconica famiglia Bonneville, uno dei prodotti fondamentali della sua gamma.
Ho avuto la possibilità di trascorrere una giornata in Spagna in sella al primo (ma forse più importante) dei cinque nuovi modelli che stanno per raggiungere la produzione, la Street Twin 900: da questa possibilità nasce una prova su strada e recensione sulla nuova Triumph. Essenzialmente la Street Twin è il modello entry-level della gamma Bonneville. Basta sedercisi sopra, la Street Twin ti fa capire subito che questa moto è più accessibile rispetto a qualsiasi precedente Bonneville, perché nonostante nominalmente sia più alta della precedente T100, in realtà ci si sente più bassi grazie al modo in cui è stato ristretta la sella dove incontra il serbatoio del carburante, che tra l’ altro è leggermente più piccolo. Piloti più bassi quindi, molti dei quali di sesso femminile, saranno ora in grado di mettere entrambi i piedi a terra ai semafori.
Il manubrio in acciaio con leve freno e frizione regolabili è più vicino rispetto alla vecchia moto, ci si sente come se si fosse seduti più in avanti, anche se così non è. Inoltre le pedane sembrano posizionate leggermente più indietro, in modo da essere incoraggiati a guidare inposizione più aggressiva, con le dita dei piedi puntate sui pioli, con le ginocchia ben strette ai fianchi del serbatoio, e ci si sente così più una parte stessa della moto, più un tutt’ uno rispetto a prima. Grazie alla completa assenza di vibrazioni a qualsiasi giri garantita dal nuovissimo motore bicilindrico parallelo con manovella 270 gradi il confort è migliore. Il serbatoio del carburante è ben sagomato, in modo da poter avvolgerlo comodamente con le ginocchia, in più gli specchi rotondi ad effetto retrò contribuiscono a dare una buona visuale e non vibrano. E’ evidente che questa moto è stata sviluppata e perfezionata da parte di persone che guidano moltissimo.
Il nuovo bicilindrico parallelo da 900cc raffreddato a liquido rende il 18 per cento in più di coppia rispetto al suo predecessore raffreddato ad aria 865cc, ma offre meno potenza.
Per verificare questo aumento di coppia è sufficiente tirare la frizione (molto morbida, non stanca nell’ uso) e premere il pulsante di avviamento. Il motore parte prontamente e una volta inserita la prima la moto scatta in avanti. La leva del cambio è un burro, e la precisa azione della frizione rende tutto facile. Anche la potenza di picco di 54 CV erogata a 5.900 giri aiuta: il motore 900cc della Street Twin ha appena tre quarti della potenza della Bonneville 865cc ma questo non rappresenta un problema grazie all’ ottima erogazione. Se volete più potenza inoltre Triumph ha previsto altri quattro modelli 1.200cc, più sportivi.
Questo senza dubbio spiega perché Triumph ha preferito non rivelare i dati del nuovo motore 900HT (High Torque) temendo che gli appassionati avrebbero supposto che l’unico modo di poter soddisfare le esigenze dell’ Euro 4 fosse depotenziare la moto. Niente di tutto questo, quello che conta di più nella guida del mondo reale è il fatto che invece ci sia un aumento del 18 per cento in più di coppia rispetto al modello T100 uscente, con un picco a partire da 3.230 giri al minuto . E ‘davvero notevole quanta più prontezza di risposta ci sia su questa moto contro il vecchio modello.
La limitata potenza disponibile spiega anche il motivo per cui non c’è contagiri incorporato nella strumentazione analogica singola della Street Twin, integrata invece con pannelli informativi digitali: in Triumph vogliono solo che tu guidi seguendo il flusso, ad orecchio, godendoti in sella quella corposa curva di coppia, giocando, se necessario, con il cambio a 5 marce. Tenere la seconda marcia si è rivelata una modalità di attacco ideale per i lunghi tratti nelle “curvose”strade di campagna spagnola, con il limitatore di giri che interviene solo con a 70 mph indicato sul contachilometri, e ancora nessuna vibrazione dal motore anche quando viene spremuto.
I cinque rapporti presenti nella scatola del cambio sono più che sufficienti per una moto con tutta questa coppia e, tra l’altro, non ho mai cercato un altro rapporto, la sesta, segno che la scelta è stata indovinata. Meno piacevole è l’ effetto ON/OFF piuttosto brusco in uscita di curva in seconda marcia: negli altri rapporti non è così marcato, anzi, appena percettibile mentre in seconda forse Triumph ha voluto massimizzare la ripresa a bassa velocità e l’accelerazione attraverso qualche mappatura del motore molto aggressivo e questo si traduce in uno strattone un pò marcato.
La Triumph Street Twin è disponibile Cranberry Red, Jet Black, Matt Black, Phantom Black e alluminio argento.
La Triumph Street Twin ispira fiducia, è un prodotto molto migliorato rispetto al modello precedente: il baricentro basso aiuta a guidare in ogni frangente e la moto è estremamente agile nel passare da un lato all’altro della piega in un susseguirsi di curve. Nonostante vi sia un singolo disco da 310mm davanti e 255 millimetri dietro, morso da una pinza due pistoncini Nissin, fermare una moto di questo peso non è solitamente uno scherzo, ma vista la velleità tutt’ altro che sportiva del mezzo non ci saranno problemi: grazie ad un effetto giroscopico ridotto e a costi più bassi offre comunque diversi pregi, oltre a fare degnamente il suo lavoro.
Sospensioni Kayaba Ben calibrate offrono una confortevole guida. L’unica regolazione è il precarico molla posteriore
Grande miglioramento anche nel reparto sospensioni in questa Speed Twin: nello sviluppo del telaio David Lopez ha fatto un lavoro superbo in collaborazione con i tecnici di Kayaba che ha dato vita a una forcella e a degli ammortizzatori molto più validi e sofisticati rispetto a quelli montati sulle moto precedenti. Guidando per le strade delle vecchie città Spagnole piene di buche la moto ha sempre risposto molto bene facendomi pensare che le sospensioni fossero vintage solo all’ esterno, e molto moderne invece al loro interno .
Il singolo disco anteriore è morso da una pinza a 2 pistoncini Nissin, e l’ ABS è di serie.
Per innumerevoli anni siamo stati abituati a certe tipologie di moto, ma i tempi stanno cambiando. Le vendite delle moto sportive sono crollate a livello globale per molte ragioni, e i motociclisti preferiscono sempre di più e moto semplici, nude: in questo mutato panorama la nuova famiglia di Triumph Bonneville sta diventando sempre più una scelta razionale, specialmente contando che questo nuovo cliente vuole personalizzare la propria moto e Triumph in questo aiuta il cliente offrendo un ricco catalogo a cui attingere. Inoltre il suono distintivo e un’esperienza di guida dinamica migliorata con l’aggiunta di aiuti di guida elettronici tra cui ABS e controllo di trazione e un acceleratore ride-by-wire, rendono la Street Twin una reinterpretazione in chiave moderna di successo del modello più iconico di Triumph. Lavoro ben fatto, Triumph!
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